Strano destino, per un poeta a lungo trascurato e incompreso, e per parte sua sempre attento a non lasciarsi inquadrare facilmente in alcun contesto, a sostenere di aver praticato un’attività letteraria spontanea e incolta, a dichiararsi non interessato alle dispute accademiche e a mostrarsi insofferente nei confronti dei recensori che non riuscivano ad apprezzare le sue opere. Strano destino, ma soltanto in apparenza, e ormai legittimato dall’impegno di numerosi studiosi di varia età e formazione, oltre che dalla posizione del poeta stesso, dimostratosi sempre irritato da una certa tendenza degli specialisti a sezionare e deformare ogni pensiero, ma non altrettanto infastidito da un interessamento appassionato e sincero, e soprattutto ancora disposto a riprendere la penna in mano, fino alle soglie della morte, per produrre nuove opere e per revisionare e ripubblicare quelle passate ma non divenute inutili né superate.