Lo spirito con cui mi sono approcciata alla poesia per e con i miei ragazzi, è stato in principio quello di seguire le indicazioni del Dipartimento Umanistico del mio Istituto, laddove si era deciso che ciascuno per la propria disciplina, avrebbe dovuto attenersi dove fosse stato possibile, al tema centrale per l’anno scolastico 2019/20, cioè VISSI D’ARTE, dato che il nostro è un Liceo artistico, musicale e coreutico. Partendo da questo presupposto, e cercando sempre in maniera sinergica di calare ciascuno nella propria disciplina, ma anche in maniera trasversale UN COMPITO DI REALTA’, rispettando i tempi e gli argomenti di studio, ho proposto alle mie classi quarte, così come alle mie classi quinte di diventare poeti per un giorno, o almeno per un periodo.
Per le quarte si trattava di riutilizzare le caratteristiche del sonetto Elisabettiano (Shakespeare, sonetto 18), cioè 14 versi suddivisi in 3 quartine e un distico, con eventuali rime e assonanze. Alcuni si sono attenuti a questo schema, altri hanno usato lo schema del sonetto petrarchiano, cioè 2 quartine e 2 terzine. Altri ancora non sono riusciti a seguire questi vincoli, ma si sono comunque cimentati con la poesia. Partendo dal tema dell’amore del ‘600, siamo però sfociati anche in altri temi, magari più vicini ai ragazzi.
Per le quinte si trattava di mettersi nei panni dei poeti romantici, considerando le forti emozioni richiamate alla mente in un momento di tranquillità (Wordsworth) e usando dove era possibile, rime, allitterazione, assonanza, ripetizione e un linguaggio semplice (Blake), oppure semplicemente cimentandosi con dei versi.
Leggerete i loro pensieri, il loro stato d’animo e più in generale i loro lavori.
Prof.ssa Maria Antonella Marrocco, docente di lingua e cultura Inglese presso IISS “E. Giannelli”- Parabita- Lecce.
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